Le cappelle

Pace e bene! Un caro saluto a voi da Padre Antonio.

Dopo aver ammirato insieme la chiesa, oggi vi accompagnerò attraverso altri ambienti meravigliosi della nostra Certosa: le cappelle.
Per chi non avesse molta dimestichezza con gli ambienti religiosi, una cappella è una sorta di stanza con un altare, a somiglianza di una piccola chiesa. Qui in Certosa ce ne sono tante – e presto scoprirete perché – ma oggi vi mostrerò solamente le più antiche (quelle adiacenti alla chiesa, come potete vedere dalla piantina); quando verrete a trovarmi scopriremo insieme tutte le altre.

Le principali cappelle della Certosa viste in pianta

Forse vi chiederete perché abbiamo bisogno di altri ambienti per pregare quando abbiamo a disposizione una bellissima e spaziosa chiesa…
Dovete sapere che la nostra regola impone che dopo aver celebrato messa tutti insieme (e a volte prima), ogni monaco padre si rechi in una cappella per celebrare un’altra messa da solo, in contemporanea a tutti gli altri: questo è l’obbligo di ogni sacerdote, che anche in tempo di quarantena deve celebrare messa, seppur da solo; e noi siamo anche sacerdoti.
Per questo abbiamo bisogno di molte cappelle: ogni monaco padre ne occupa una, dunque sono piccole e non sono arredate né con cori né con  sedute (non servono!).

Ogni cappella ha un nome proprio e stamattina ho letto sulla nostra tabella che, per la mia messa solitaria, mi è stata assegnata la cappella di San Ranieri

La tabella ebdomadaria

La tabella di cui vi parlo, dal nome altisonante di tabella ebdomadaria – cioè settimanale, è una teca posta vicino all’ingresso laterale della chiesa (quello da cui entriamo noi monaci padri), ed è fondamentale per noi che abbiamo fatto il voto del silenzio e non possiamo parlare.  

Vi ho lasciato di stucco? Beh forse non sapevate ancora che quando entriamo in monastero noi monaci certosini facciamo voto di assoluto silenzio, proprio come gli eremiti, come vi ho spiegato la settimana scorsa. Questo significa che non comunichiamo mai tra di noi, se non strettamente necessario e se non previsto dalla nostra regola, e quando ci incontriamo per recarci in chiesa, per esempio, il nostro unico saluto è un cenno del capo.

La tabella ci dà alcune informazioni importanti legate alla nostra organizzazione. Vi possiamo per esempio leggere la cappella che ci è stata assegnata, che cambia ogni settimana: sulla sinistra, all’interno della tabella, c’è una lista con tutti i nostri nomi, ad ogni nome corrisponde una lettera dell’alfabeto e quest’ultima viene associata ad una cappella nella lista delle cappelle che si trova sulla destra. Ingegnoso vero?

Scorcio delle cappelle – Foto di Stefano Puzzuoli

Questa mattina dunque ho potuto dir messa nella cappella di San Ranieri, il patrono della città di Pisa: è la più antica della Certosa e in origine era dedicata a Santa Maria Maddalena. Vi si accede dalla chiesa, varcando la porta a sinistra dell’altare maggiore, e dietro alle sue porte, ben nascosti se si lasciano aperte, si possono vedere due stemmi in marmo che risalgono alla primitiva fabbrica del monastero. 

Stemma della famiglia pisana Gambacorti

Da qui, varcando le porte in successione, si attraversano le cappelle del Santissimo Crocifisso, di San Giovanni Battista e di San Bruno, il fondatore dell’ordine certosino. 

La cappella di San Bruno

Quando verrete a trovarci cammineremo insieme osservando le decorazioni in stucco e i dipinti alle pareti, le grandi tele d’altare e i pavimenti a disegni geometrici, tutti di marmo.
Ogni cappella ha una propria decorazione e sono tutte bellissime!
Quello che abbiamo sotto i piedi, poi! Ogni cappella ha il pavimento rivestito in mattonelle con figure geometriche diverse (rombi, triangoli, rettangoli, trapezi) e alcune mi fanno proprio girare la testa: sembra che cubi,  piramidi e altri solidi escano dal pavimento, in tre dimensioni! 

Se avrete un po’ di pazienza, la prossima settimana ci sarà qualcun altro a spiegarvi meglio di me la magia di questi pavimenti e potrete divertirvi con i suoi suggerimenti per riprodurli a casa vostra!

Uno dei pavimenti delle cappelle

Vi parlerà anche di una cappella un po’ particolare, più grande delle altre e con lunghe panche di legno per sedersi… Siete curiosi di sapere a cosa serviva?

Allora vi aspettiamo nella prossima tappa del nostro cammino all’interno della Certosa.
Un caro saluto e a presto!

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